Il cardinale Napellus (1915) by Gustav Meyrink

Il cardinale Napellus (1915) by Gustav Meyrink

autore:Gustav Meyrink [Meyrink, Gustav]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa
editore: Franca Maria Ricci editore
pubblicato: 1915-03-14T23:00:00+00:00


I quattro fratelli della luna.

Un documento

Chi io sia, è presto detto. Dal mio venticinquesimo al mio sessantesimo anno ho prestato servizio come cameriere particolare alle dipendenze del signor conte du Chazal. In precedenza curavo i fiori al convento di Apanua, in qualità di aiuto giardiniere. Qui del resto avevo trascorso gli anni monotoni e malinconici della mia giovinezza e grazie alla bontà dell’abate avevo imparato a leggere e a scrivere.

Ero un trovatello; così in occasione della cresima fui adottato dal mio padrino, il vecchio giardiniere del convento, e da allora porto legalmente il cognome Meyrink.

Fin dove si spinge il ricordo, mi perseguita l’impressione di un cerchio di ferro che si stringe attorno alla testa e mi comprime il cervello, impedendo lo sviluppo di quella che comunemente viene chiamata facoltà immaginativa. Vorrei quasi dire che mi manca un senso interno; forse per questo ho udito e vista fini come quelli di un selvaggio.

Se chiudo gli occhi, ancor oggi vedo con opprimente chiarezza le sagome rigide e nere dei cipressi stagliarsi contro le mura scalcinate del monastero, come allora, vedo le mattonelle consunte che formano la pavimentazione dei chiostri, una per una, che le potrei contare, ma tutto è freddo e muto - non mi parla, mentre le cose dovrebbero parlare al cuore dell’uomo, come tante volte mi è capitato di leggere. Se rivelo in tutta franchezza la mia condizione passata e presente, è perché voglio avere pieno titolo di credibilità; mi anima inoltre la speranza che questo scritto possa esser letto da uomini che ne sanno più di me, i quali possano gratificarmi di lumi e conoscenza, sempre che lo possano e lo vogliano, su quella catena di insolubili enigmi che ha accompagnato il cammino della mia esistenza.

Se poi per un caso straordinario dovesse capitare sotto gli occhi dei due amici del mio defunto secondo padrone, il magister Peter Wirtzigh (morto e sepolto a Wernstein sull’Inn nel 1914, l’anno dello scoppio della grande guerra), cioè degli illustrissimi dottori Chrysophron Zagräus e Sacrobosco Haselmayer, detto “Tandjur rosso”, prego questi signori di voler considerare che non può essere certo amore per la chiacchiera o per la sciocca indiscrezione che mi ha mosso a rivelare qualcosa che forse gli stessi signori hanno tenuto segreto per tutta una vita, tanto più che un vecchio di 70 anni quale io sono ha superato da un bel pezzo l’età di questi gingillamenti puerili. Che se mai, motivi di ordine spirituale sono alla base di questa decisione, tra cui in prima linea un’apprensione che mi grava sul cuore: quella di diventare un giorno, quando il mio corpo avrà cessato di vivere… una macchina (i signori comprenderanno certamente cosa intendo dire). Ed ora veniamo alla mia storia.

Le prime parole che il signor conte du Chazal mi rivolse non appena entrai al suo servizio furono:

“Ha mai avuto importanza una donna nella tua vita?”.

Il mio franco diniego parve visibilmente soddisfarlo.

Oggi queste parole mi bruciano dentro come fossero di fuoco, non so perché. E quando 35 anni più tardi entrai al servizio



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